Il mal di testa è una patologia che affligge milioni di persone in tutte il mondo: solo in Italia ne soffrono 26 milioni di persone, di cui la maggior parte donne.

Questo fa sì che diventi anche una malattia sociale perché fa perdere oltre 200 milioni di ore di lavoro all’anno e perché incide profondamente sulla qualità della vita di chi ne è colpito. Il mal di testa è sicuramente un’esperienza comune alla maggior parte delle persone: non c' è individuo che non abbia mai sofferto il mal di testa.

Cos'è

Il mal di testa comune, che i medici identificano con il termine cefalea, è definito dagli stessi come un dolore localizzato all'interno del capo o alla parte superiore del collo.
Le cefalee sono causate dall'alterazione dei meccanismi e dei processi fisiologici che attivano e/o coinvolgono strutture sensibili allo stimolo del dolore, localizzate in alcune zone della testa e del collo. Non è ancora chiaro, tuttavia, il motivo per cui questi segnali dolorosi vengano inizialmente attivati. Le cefalee primarie non sono quasi mai provocate da un'unica causa: nella maggior parte dei casi, rappresentano il risultato dell'interazione tra predisposizione genetica, cause endogene (interne all'organismo) e fattori scatenanti (cioè gli stimoli che innescano le alterazioni). Le cefalee secondarie possono rappresentare, infatti, un sintomo aspecifico, in quanto possono associarsi ad una serie di diverse condizioni, determinate da molteplici cause.

Sintomi fisici e psicologici

Per semplificare la distinzione, è possibile suddividere il mal di testa fondamentalmente in tre categorie:

  • Cefalee primarie
  • Cefalee secondarie
  • Nevralgie craniche e dolori facciali centrali o primari e altre cefalee

Cefalea primaria

Le cefalee primarie devono essere considerate come malattie vere e proprie, nel senso che non sono sempre scatenate da cause specifiche, immediatamente identificabili. Nella maggior parte dei casi, sono legate a scorrette abitudini di vita, a reazioni ormonali o a fattori ambientali. 
Le cefalee primarie sono la forma più comune di mal di testa e fra queste tre sono le principali:

Cefalea tensiva: rappresenta la forma più comune e relativamente meno dolorosa di cefalea primaria.
Il mal di testa dipende principalmente dall'involontaria e continua contrazione dei muscoli della nuca, della fronte, delle tempie, del collo e delle spalle, associata a condizioni di tensione. Tende a manifestarsi con attacchi di durata variabile tra mezz'ora e la settimana.
La cefalea tensiva può essere correlata allo stress, alla depressione ,all'ansia o alla postura scorretta. Il disturbo è solitamente più comune nel sesso femminile.
Il dolore è bilaterale e costrittivo (definito spesso come un "cerchio alla testa"), localizzato nella regione occipitale (parte posteriore del cranio) oppure diffuso a tutto il capo.
Il mal di testa è persistente, ma generalmente di intensità media o lieve. Non condiziona le normali attività quotidiane del paziente e il movimento sembra aiutare ad alleviare il disturbo.

Emicrania: costituisce il secondo tipo più comune di cefalea primaria. Colpisce prevalentemente le donne, ma può presentarsi anche in età infantile.
Il dolore è descritto come intenso (moderato-grave) e di natura pulsante. Questo tende ad esordire lentamente, su un solo lato della testa, coinvolgendo generalmente la regione frontale sopra l'occhio e la tempia. Il mal di testa può anche diffondersi ad entrambi i lati e, di solito, peggiora con il movimento. Tutto ciò, ovviamente, limita il paziente nello svolgimento delle abituali attività quotidiane.
Si manifesta con attacchi ricorrenti, ma che si presentano con una frequenza molto variabile (da pochi episodi all'anno a 2-3 attacchi alla settimana). Un attacco emicranico può durare da quattro ore a tre giorni.
Le cause esatte sono ancora sconosciute, ma la teoria principale attesta l'origine neurovascolare del disturbo. Alcuni stimoli inducono un'alterazione del sistema di regolazione del dolore, che a sua volta provoca cambiamenti nei vasi sanguigni del cervello. Inoltre, il mal di testa può essere innescato da una serie di fattori scatenanti come: squilibri ormonali (emicrania mestruale), alimenti (cioccolato,formaggi stagionati), cause ambientali,astinenza da caffeina, mancanza di sonno, fumo, alcol ecc.
L'emicrania può manifestarsi con o senza aura. L'aura consiste in una serie di sintomi transitori di tipo neurologico (disturbi visivi, sensoriali e della parola), che precedono e accompagnano particolari forme di emicrania.

Cefalea secondaria

Le cefalee secondarie derivano da altre condizioni patologiche e, in pratica, rappresentano uno dei loro sintomi. Alcune malattie possono frequentemente essere confuse con il mal di testa, proprio perché presentano nella loro sintomatologia questa manifestazione: sinusite(infiammazione dei seni paranasali), faringite (infiammazione o infezione della gola), otite(infezione dell'orecchio o infiammazione) e trauma cranico. Le cefalee secondarie possono essere causate anche da condizioni patologiche molto gravi e, specie se si associano ad altri sintomi "allarmanti", non devono essere trascurate.

Cause psicofisiche

L'ereditarietà, soprattutto quando materna, è considerata uno dei principali fattori predisponenti del mal di testa. Lo stress, sia &emotivo che fisico, invece, rappresenta uno dei più importanti fattori scatenanti dell'emicrania. In questo caso, a differenza di quanto si verifica per la cefalea tensiva, gli attacchi di mal di testa si manifestano quando la situazione stressante che li ha provocati è ormai terminata. Anche il cibo può funzionare da fattore scatenante. Abitudini alimentari scorrette possono, infatti, favorire gli attacchi di emicrania. Bere troppo vino rosso, mangiare troppo cioccolato, insaccati, formaggi stagionati e frutta secca, sono tutti "peccati di gola" che possono scatenare il mal di testa in chi è predisposto.

Lo stress 
Lo stress che causa il mal di testa può essere definito come ansia da prestazione, ossia assale un individuo quando si affrontano in maniera troppo emotiva le situazioni quotidiane oppure nelle occasioni in cui si è presi da mille cose. Questo fa manifestare improvvisamente il mal di testa perché durante una situazione snervante, anche se in modo inconsapevole, si irrigidiscono e si contraggono i muscoli del collo, del cranio, delle spalle.

L'ansia e la depressione possono aggravare il mal di testa così come le emozioni negative e i disordini dell'umore possono creare un terreno adatto allo sviluppo della malattia
Ambiente
Esistono numerosi fattori di natura ambientale che possono scatenare o aggravare le crisi di cefalea nei soggetti predisposti.

Se si hanno naso e orecchie "sensibili" è opportuno cercare di evitare i rumori e gli odori troppo intensi. Il chiasso assordante, un suono acuto e prolungato, un profumo particolarmente intenso, aromi e fragranze pungenti possono far scattare il mal di testa. 
Anche la qualità dell'aria in alta quota può causare mal di testa. Con l'altitudine, infatti, l'aria diventa più rarefatta e può provocare mal di testa, vertigini e nausea. Per evitare questo sgradevole effetto da altura basta salire in modo graduale e fermarsi spesso durante il percorso per consentire all'organismo di adattarsi un po' alla volta al cambiamento di altitudine.

La pressurizzazione cui sono sottoposte le cabine degli aerei e gli effetti spesso destabilizzanti del cambiamento di fuso orario, sono altri due fattori che possono scatenare mal di testa, insonnia e senso di stordimento. Quando ci si sposta in aereo, soprattutto per destinazioni lontane, bisogna cercare di dormire almeno qualche ora durante il viaggio e non appesantirsi eccessivamente con il cibo prima e durante il volo. Tra i fattori ambientali che più influiscono sulla comparsa del mal di testa troviamo il clima e l'inquinamento atmosferico.

L'alimentazione
In alcuni alimenti vi sono delle sostanze che danno inizio a un meccanismo neurovascolare che innesca il mal di testa. Tra questi si segnalano: dadi da brodo, cibi orientali contenenti glutammato di sodio, cibi fritti o conservati, fegatini di pollo, formaggi stagionati, hot dog, sardine, aringhe in salamoia, tonno, selvaggina, superalcolici, arance, noci, nocciole, vino rosso, cioccolato, prodotti conservati o insaccati (se contengono nitrati e nitriti). Alcuni cibi dalla digestione particolarmente complessa.

Come riconoscerlo

Anche se in passato avete già sofferto di mal di testa, andate dal medico se i sintomi cambiano oppure se il mal di testa si modifica improvvisamente.

  • Mal di testa molto forte e improvviso, simile al rombo di un tuono
  • Mal di testa accompagnato da FEBBRE, torcicollo, ERUZIONE CUTANEA, confusione mentale, convulsioni, visione doppia, debolezza, intorpidimento o problemi di parola
  • Mal di testa che si aggrava dopo una lesione alla testa
  • Mal di testa cronico, che peggiora dopo che si tossisce, si fa uno sforzo o un movimento improvviso
  • Mal di testa che compare per la prima volta dopo i 50 anni d’età
  • non soltanto dopo un'abbondante bevuta: per molte persone, infatti, basta assumere anche una minima quantità di alcolici per avvertire giramenti di capo e malessere

Cosa fare per prevenire

Evitate i fattori scatenanti. Se alcuni alimenti sembrano aver scatenato il mal di testa in passato, evitateli. Se alcuni profumi rappresentano un problema, cercate di evitarli. In generale seguite una routine quotidiana con cicli sonno-veglia regolari e pasti in orari regolari. Inoltre cercate di tenere sotto controllo lo stress.
Fate esercizio fisico regolare. L’esercizio fisico aerobico, praticato con regolarità, riduce la tensione e può contribuire alla prevenzione dell’emicrania. Se il vostro medico ve lo permette, scegliete il tipo di esercizio aerobico che vi piace di più: camminare, nuotare, andare in bicicletta. Riscaldatevi lentamente, perché l’esercizio fisico intenso e improvviso può provocare il mal di testa. Si pensa che anche l’obesità sia un fattore predisponente per l’emicrania: l’esercizio fisico regolare può aiutarvi a non ingrassare.
Riducete gli effetti dell’estrogeno. Se siete una donna che soffre di mal di testa e l’estrogeno sembra provocare o peggiorare il vostro disturbo, è consigliabile evitare o ridurre la quantità di farmaci che contengono estrogeno. Tra di essi ricordiamo la pillola anticoncezionale e la terapia ormonale sostitutiva.

Cosa fare per intervenire da soli

Tenete un diario del mal di testa. Il diario potrà aiutare voi e il vostro medico a scoprire che cosa scatena gli attacchi di emicrania Scrivete quando inizia il mal di testa, per quanto tempo dura e se c’è qualcosa in grado di alleviarlo. Ricordate di scrivere se i farmaci per il mal di testa che assumete sono efficaci o meno. Elencate anche tutti gli alimenti che avete assunto nelle 24 ore precedenti l’attacco, tutte le fonti di stress insolite, il vostro stato d’animo e che cosa state facendo nel momento in cui l’attacco inizia. Diminuite lo stress. In molti pazienti il mal di testa è provocato dallo stress, quindi cercate di evitare le situazioni troppo stressanti oppure usate una tecnica per tenere sotto controllo lo stress, come la meditazione. Dormite a sufficienza, ma non dormite troppo. Dovreste dormire dalle sei alle otto ore per notte.

Quando occorre lo specialista psicosomatico

Partiamo dal fatto che la cefalea colpisce la sede del pensiero, della ragione, quindi una prima chiave di lettura può essere quello di mal di testa come espressione del desiderio di non pensare, di tenere a bada e lontani pensieri che ci turbano o che non sappiamo affrontare. A volte può essere anche qualcosa di noi che affiora e non ci piace, ci mette in crisi come ad esempio un’aggressività non scaricata e rifiutata, oppure un senso di colpa che siamo incapaci di gestire, la repressione di un desiderio sessuale intenso, soffocare gli istinti e sentire il bisogno di essere ipercontrollati; l’eccesso di controllo che vuole il pensiero sempre dominante, senza lasciare spazio all’improvvisazione e alla creatività; o ancora ci può essere una forma di insicurezza o timore degli altri che fa irrigidire i muscoli del collo provocando cefalea da tensione. La cefalea che insorge nel weekend segnala che c’è un’incapacità di cambiare il proprio stile e lasciar spazio ad una parte diversa, più giocosa e creativa di no, tipica di chi non riesce a “staccare”. La cefalea collegata al ciclo mestruale può simboleggiare un vissuto conflittuale della propria femminilità e anche della propria parte corporea e animale che il sangue mestruale arriva a ricordare. La cefalea legata a problemi digestivi è tipica dei ‘rimuginatori’ cioè di coloro che anche simbolicamente hanno difficoltà a ‘digerire” e lasciar andare sensazioni, emozioni ed eventi vissuti.

La psicodiagnosi e il tipo d'intervento specialistico efficace

lo stress provoca mal di testa e il dolore ci fa diventare ancora più stress. Oggi molti hanno dato alla propria esistenza una impostazione di tipo compulsivo, dunque è quanto mai essenziale fermarsi un attimo a riflettere.
Un circolo vizioso ben noto a molti pazienti", "Il mal di testa è uno dei primi sintomi insieme all'ansia di uno stato di stress.
"Lo stress porta a una sorta di contrazione. L'organismo reagisce come se dovesse far fronte a una situazione di pericolo, quindi si irrigidisce. I primi sintomi riguardano proprio questo senso di irrigidimento: mal di testa, vertigini, tensioni muscolari, insonnia. Poi, quando lo stress diventa ansia, i sintomi si estendono anche alla sfera psico-emotiva. La persona inizia così a sperimentare un senso di soffocamento, tremori, agitazione, palpitazioni, se non vere e proprie crisi di panico e anche depressione".
Cosa fare, allora, per spezzare questo circolo vizioso? "E' necessario guardarsi con l'occhio attento di un ricercatore e valutare se ciò che si sta facendo, il modo in cui si sta vivendo rende veramente felici - ribadisce la psicoterapeuta - una riflessione di tre minuti al giorno, che deve andare di pari passo con un'analisi dei reali bisogni e desideri".
E' essenziale, "che l'individuo capisca ciò che realmente vuole e combatta il desiderio di piacere agli altri, di vivere con il pensiero di rispondere alle aspettative altrui. Occorre riportare l'attenzione su se stessi. Solo rispettando le proprie emozioni e i propri desideri  si può vivere in tranquillità" e liberarsi dallo stress.
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