Tante persone soffrono di gastrite, una patologia che indica una condizione acuta o cronica di infiammazione della mucosa dello stomaco.

Cos’è

La gastrite è una patologia che indica una condizione acuta o cronica di infiammazione della mucosa dello stomaco che provoca notevole disagio e abbassa la qualità di vita.

Sintomi fisici

  • Pirosi epigastrica (bruciore alla bocca dello stomaco) che può irradiarsi alla schiena
  • Eruttazioni frequenti e gorgoglii allo stomaco (dovuti alla iper produzione di succhi gastrici che irritano le mucose)
  • Nausea
  • Vomito
  • Febbre (solo nei casi di gastrite acuta)
  • Diarrea
  • Gonfiore addominale
  • Alitosii

Cause psico-fisiche

Le cause della gastrite possono essere tante, dall'azione del batterio Helicobacter Pylori (la cui presenza si può facilmente scoprire con un esame del sangue) fino al classico mal di stomaco da stress. E' quella che più precisamente definiamo gastrite nervosa, dovuta ad una somatizzazione di componenti psicologiche quali ansia, rabbia e pensieri ossessivi. "Bocconi" che non vanno giù, insomma.

Come riconoscerla in tempo

Quando ogni pasto diventa una tortura, quando le uscite conviviali con gli amici e persino la classica pizzata ci mettono in allarme, quando basta un bicchiere di vino per metterci ko, forse è arrivato il momento di correre ai ripari.
Chi non ha mai provato almeno una volta il classico mal di stomaco da stress? In alcuni casi è solo una sensazione momentanea, che si presenta in relazione ad una situazione difficile “da digerire”, la quale appunto tende a irrigidire la zona addominale e mette in movimento una serie di fattori spiacevoli.
In altri casi il mal di stomaco diventa cronico. Le persone che si stressano facilmente e diventano nervose per ogni minimo imprevisto o problema tendono ad accumulare dentro di se i pensieri negativi, talvolta ossessivi. Trattengono la rabbia e l’ansia mostrandosi anche remissivi. In poche parole, non esternano le emozioni e trattengono tutto dentro. Ecco che lo stomaco inizia a bruciare, sale la nausea, il vomito e ad interferire ulteriormente arriva anche la dierra con la febbre. Lo stomaco inizia a gorgogliare e la pancia si gonfia. Insomma, la gastrite nervosa presenta tutti i sintomi della classica gastrite. In effetti anche in questo caso le mucose dello stomaco si sono irritate, solo che a mettere in atto il processo è stato un fattore interno e non esterno.

Cosa fare per prevenire

Durante i periodi in cui permane l'infiammazione delle mucose gastriche cerchiamo di alimentarci in modo molto leggero, scegliendo cibi che ci diano sollievo come i latticini (in paticolare lo yogurt, i formaggi freschi e la ricotta), la pasta e il riso, anche integrali, la carne e il pesce magri cucinati in modo leggero, il pane leggermenete tostato e le fette biscottate (più digeribili del pane fresco), le verdure cotte, le patate e le carote lesse o in purè, la frutta non acida tra cui mele, banane, pere, pesche dolci eccetera. I pasti vanno consumati con calma e masticando lentamente. Ultimo consiglio, davvero molto importante: smettere di fumare. Niente irrita di più le mucose gastriche del fumo di sigaretta, e non è certo il solo danno che crea!

Cosa fare per intervenire subito da soli

Nelle fasi acute possiamo assumere qualche antiacido blando, si tratta di farmaci da banco che troviamo facilmente e che non costano molto, ma la cosa migliore è agire a livello di alimentazione. E' importante eliminare tutti quei cibi che possono "stuzzicare l'acquilina", ovvero indurre la produzione di succhi gastrici. Tra questi tutto ciò che sia troppo speziato, troppo salato, troppo frizzante e troppo acido, ivi inclusi alcuni ortaggi e frutti come i pomodori, le fragole e la menta. Anche il cioccolato è poco indicato, così come tutte le bevande alcoliche. Anche il modo in cui vengono cucinati i cibi è importante: evitiamo, perciò, i fritti, le grigliate e gli arrosti succulenti, così come gli alimenti conservati sotto aceto, sotto sale o affumicati.

Quando occore lo specialista psico-somatico

Vivere situazioni indigeste che non riusciamo a “mandar giù”; sentirci in situazioni soffocanti che ci intrappolano e che vorremmo rifiutare, vomitare; una rabbia che vorrebbe scoppiare fuori e che invece divampa come un grande fuoco dentro. Così il bruciore, sintomo di un’emozione trattenuta che ribolle e ci “corrode” internamente, da vita alla gastrite nervosa. Se il tentativo di uscire da questa realtà indigesta non trova soluzioni, il corpo si assume l’onere di esprimere il rifiuto con un disturbo fisico, in queste situazioni è importante consultare uno specialista psicosomatico.

La psicodiagnosi ed il tipo d’intervento specialistico

Dopo un’accurata psicodiagnosi si procede con la terapia medica, fondamentale nella fase critica dell’infiammazione, per riuscire a controllare e risolvere il problema della gastrite nervosa occorre agire anche sulla componente psicologica, che risulta la più efficace per questo genere di problema, andando a “curare” la radice del problema.